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L’effetto oooh!!!

Faccio un sacco di cose, ma alla fine, la cosa che mi piace fare di più è stupire.

Hai presente un bambino piccolo davanti a delle enormi bolle di sapone?!
Non quelle normali, col tubetto del sapone liquido e il cerchietto, ma quelle giganti fatte con un litro di sole piatti e 10 di acqua in un catino grande e un cerchio da hula–oop che lui ci può saltare dentro… la prima bolla che vede gli brillano gli occhi e resta lì a bocca aperta e fa – Oooooooooh! –
Ecco mi piace da morire quel oooooooooh!
Basta uscire dagli schemi.
File di acquiloni acrobatici, farfalle meccaniche che escono all’improvviso… Cose gigantesche e piccolissime, scrivere che sembra non si capisca niente e invece alla fine oooooooooh!
Depliant fatti di idee strane, pagine piegate come origami, grafiche tridimensionali con materiali mai usati, packaging opalini da gonfiare, luci improvvise taglienti come lame o morbide come immensi batuffoli di cotone, buio improvviso e…  oooooooooh!

Che bello l’effetto oooooh! Lo smarrimento di non aver previsto, sorpresa, magia.

Immagina di presentare le tue cose così, di mettere ai tuoi clienti degli occhiali rosa che mostrino i tuoi prodotti sotto una nuova luce e… oooooh!

Amo quegli occhi che si accendono e fanno oooooh!

WOW! CHE SCATOLE

Il packaging perfetto emoziona.
Prima di tutto bisogna progettare un oggetto che svolga le funzioni del proteggere e del contenere, trovare le soluzioni più economiche, contenere il peso e il volume, disegnare una grafica che dia istruzioni precise.

Una volta a posto con tutto conviene cominciare daccapo provando a fare le stesse cose in un modo diverso.

Non si tratta di essere eccentrici, di giocare a inventare stravaganze, anzi a volte il percorso giusto potrebbe essere proprio quello opposto.
Semplificare, ridurre, modulare.
Un lavoro lento e duro come quello dell’acqua che leviga i sassi.

Il progetto del packaging spesso induce riflessioni importanti anche sul design dell’oggetto che dovrà contenere.
Fosse stato più lungo o più corto, o quell’elemento fosse stato disegnato diversamente, allora avremmo…
Peccato che raramente si possa ricominciare tutto dall’inizio.

Il packaging perfetto nasce dal progetto globale del prodotto e del suo contenitore con effetti qualche volta sorprendenti.

A volte il packaging perfetto non è una scatola ma sono parole che avvolgono.

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