fbpx
RICORDI

E adesso aspetterò domani

per avere nostalgia

signora libertà signorina fantasia

così preziosa come il vino così gratis come la tristezza

con la tua nuvola di dubbi e di bellezza.

Se ti tagliassero a pezzetti

Fabrizio De Andrè
che ci ha lasciati 15 anni fa

Dedicata a mia madre
che se ne è appena andata

Marsala e basta, basta marsala!

marsala_634

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dopo il Radiant Orchid del 2014, Pantone nomina colore dell’anno 2015 il MARSALA, codice 18–1438.
Ok, mi dico, perfetto, un grande tributo all’Italia, a uno dei suoi prodotti più famosi, che diventa punto di riferimento cromatico per tutta la creatività mondiale.
Ottimo. Meraviglioso. Fantastico, no?  Sì.

E allora dai marsala a fiumi,  marsala come piovesse, marsala mescolato ai fiori e alle righe sulle passerelle della moda internazionale, declinato tono su tono o in abbinamenti tenui con tutta la gamma dei colori caldi più leggeri, o azzardato dentro spregiudicati accostamenti. Marsala con il blu cieloemare, con il rosso fuoco, marsala e viola, marsala sempreecomunque.
Verseranno litri e litri di marsala sulle finiture d’arredo, lo lanceranno addosso ai rivestimenti facendo gli artisti americani concettuali,  ne faranno cadere bottiglie intere sui pavimenti, ci ubriacheranno tende, divani, lampade e pentole. Dalla carta patinata delle riviste di moda ammiccheranno le nuance marsala di smalti, rossetti e ombretti, e nei selfie i capelli delle sensuali, morbide bionde di un istante prima abbandoneranno le note fruttate del Soave per tradirlo senza indugio con la tenebrosa dolcezza del marsala.

Redattrici d’interni e fashionblogger, modiste e pellicciai, il re ha detto marsala, il re è nudo, brindiamo alle quarantanove sfumature di marsala, e qualcuno poi dirà che no, no, non va bene così, non va, perchè di marsala ce n’è uno soltanto, lo dice Pantone, tutto il resto è cancellato, via, basta, con buona pace di chi cerca riflessi d’oro, d’ambra e rubino, e spacca il capello in quattro, travisando un punto di magenta con una sfumatura di lacca di garanza chiara. Di chi si dispera nella vana, frustrante ricerca di quel tono intenso ed assoluto visto chissà quando, chissà dove, uno di quei colori che non salteranno fuori neanche provando a mescolare il mondo, di chi sovrappone e incrocia e schiarisce e scurisce per poi buttare il pennello davanti a quel color terra desolata d’inverno perenne, che ha inghiottito tutte le sfumature di verde marcio e di blu notte.

Quello scuro, quello che va con tutto e che non sa di niente.

Sará questo, il marsala. Sarà dappertutto.
Andrà con tutto, e già sento nostalgia di Radiant Orchid.

Gente da VicenzaORO

vioro-2014_634px

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ieri all’HOMI oggi a VicenzaOro ho incontrato tanti di quegli imprenditori che tirano avanti questo paese.
Facce da fiera, allegre e stanche, determinate e attente a captare ogni segnale.
Tante persone interessanti, chi ti sta a sentire e segue attento e chi lascia scorrere via, che comunque la colpa o il merito sono sempre miei. Quando catturo l’attenzione e  quando non riesco a comunicare con efficacia.
Alla fine di due giornate di incontri il bilancio è così positivo che quasi sorprende anche un inguaribile ottimista come me.
Gli imprenditori sentono come non mai il bisogno di creatività e hanno imparato a distinguere tra chi vende fuffa e chi professionalità.
Le imprese hanno bisogno di professionisti che sappiano maneggiare i tanti strumenti del progetto e della comunicazione.
Domani ci vediamo ancora a VicenzaOro.

 

Alberi di Natale

albero-di-Natale-2013_634pxNatale è passato e gli alberi di Natale che restano addobbati fino all’Epifania, qualche volta fino a carnevale, con quel loro vestito fuoriposto mi danno sui nervi. Alberi di Natale piccolissimi come “arbre magique” o grandi come campanili, carichi di palle e di luci o monocromi coni minimal restano accesi a far festa quando le feste se ne sono andate da un pezzo. A poche ore dalla fine dell’anno e dall’inizio di tutte le aspettative del mondo gli alberi di Natale ci stanno come  le robe vecchie, ci tengono legati all’anno passato e vien voglia di buttarli di sotto. Ma quelli grandi, gli alberi di Natale nelle piazze dei municipi, nei parcheggi dei centri commerciali e delle grandi aziende, quelli ce li terremo fino a Pasqua, fino a ferragosto, qualcuno resterà lì fischiettando e a fine ottobre dell’anno prossimo gongolerà felice d’aver fregato tutti sul tempo. Quante sono le aziende che gli addobbi natalizi li spengono e basta, troppo lavoro, troppa fatica, troppi costi, si toglie la spina e chilometri di lucine colorate spente si impolverano tutto l’anno.
C’è solo un albero di Natale che mi piacerebbe restasse acceso sempre. A qualche chilometro da casa mia. Un ippocastano, un platano, un olmo, non so, di giorno non lo guardo mai, di certo non è un sempreverde cimiteriale o un pezzo di pineta scivolata a valle. Un albero normale, con le foglie caduche, che fa ombra d’estate e lascia passare la luce d’inverno. Sta nel giardino davanti una conceria che d’estate qualche volta puzza e d’inverno ci regala un albero di Natale bellissimo. Un albero di neve luminosa con le lucine bianche che disegnano il tronco e tutti i rami anche quelli più sottili. Un albero di Natale così mi piacerebbe anche col caldo d’agosto con le foglie che farebbero ombra alle lucine bianche e lo trasformerebbero in un’abat-jour verde.

Rosso Natale a Vicenza

04_rosso-natale-a-vicenza_634Un rosso colpo di genio per le luminarie natalizie a Vicenza, una realizzazione più sul rosa.
Tralasciando le critiche più sceme che paragonandoci alle metropoli internazionali urlavano al “niente di nuovo” – come se il Natale lo si potesse inventare quest’anno – avendo letto qua e là di una Vicenza tutta rossa  per Natale speravo in un effetto alla Dario Argento. Immaginavo una città davvero punteggiata di rosso con un cuore pulsante rosso fuoco. Ho visto invece lampioni rossi a metà e qualche effetto rosè in un quadro spampanato.
L’idea di provare con le lucine rosse quest’anno poteva veramente farci dire: Oooooohhh!!!! Farci restare a bocca spalancata come bimbi!
Forse bastava esagerare, concentrare di più il gioco.
Certo preferisco questo rosa sbiadito, questo tentativo riuscito a metà che le solite lucine bianche che come bambini aspetteremo di vedere di nuovo l’anno prossimo.

SPAZIONADIR compie quattro anni

SPAZIONADIROggi SPAZIONADIR compie quattro anni. Per chi non lo conoscesse lo spazio creato da Nadir nella sua bottega di barbiere in Contrà Santa Caterina 20 a Vicenza è un piccolo-grande luogo di incontri culturali, quelli veri, dove la gente si incontra attirata dalla voglia di condividere passioni, interessi, conoscenze e semplice piacere di stare insieme. Gli ultimi due appuntamenti a cui ho partecipato, tanto per dare un’idea di ciò che avviene a SPAZIONADIR, sono stati: il 16 novembre la testimonianza intensa di Chiara che ha ricordato l’immensa figura di Don Gallo e prima, il 2 novembre, la presentazione della collettiva Micro Metamorfosi – Un ritorno alla pittura. Due eventi diversissimi che danno il senso di quello che Nadir accoglie e sa far succedere. Tutto molto semplicemente, uno dei rari posti dove anche il design non se la tira!

spazionadir.blogspot.it

× Contattami