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Alberi di Natale

albero-di-Natale-2013_634pxNatale è passato e gli alberi di Natale che restano addobbati fino all’Epifania, qualche volta fino a carnevale, con quel loro vestito fuoriposto mi danno sui nervi. Alberi di Natale piccolissimi come “arbre magique” o grandi come campanili, carichi di palle e di luci o monocromi coni minimal restano accesi a far festa quando le feste se ne sono andate da un pezzo. A poche ore dalla fine dell’anno e dall’inizio di tutte le aspettative del mondo gli alberi di Natale ci stanno come  le robe vecchie, ci tengono legati all’anno passato e vien voglia di buttarli di sotto. Ma quelli grandi, gli alberi di Natale nelle piazze dei municipi, nei parcheggi dei centri commerciali e delle grandi aziende, quelli ce li terremo fino a Pasqua, fino a ferragosto, qualcuno resterà lì fischiettando e a fine ottobre dell’anno prossimo gongolerà felice d’aver fregato tutti sul tempo. Quante sono le aziende che gli addobbi natalizi li spengono e basta, troppo lavoro, troppa fatica, troppi costi, si toglie la spina e chilometri di lucine colorate spente si impolverano tutto l’anno.
C’è solo un albero di Natale che mi piacerebbe restasse acceso sempre. A qualche chilometro da casa mia. Un ippocastano, un platano, un olmo, non so, di giorno non lo guardo mai, di certo non è un sempreverde cimiteriale o un pezzo di pineta scivolata a valle. Un albero normale, con le foglie caduche, che fa ombra d’estate e lascia passare la luce d’inverno. Sta nel giardino davanti una conceria che d’estate qualche volta puzza e d’inverno ci regala un albero di Natale bellissimo. Un albero di neve luminosa con le lucine bianche che disegnano il tronco e tutti i rami anche quelli più sottili. Un albero di Natale così mi piacerebbe anche col caldo d’agosto con le foglie che farebbero ombra alle lucine bianche e lo trasformerebbero in un’abat-jour verde.

Rosso Natale a Vicenza

04_rosso-natale-a-vicenza_634Un rosso colpo di genio per le luminarie natalizie a Vicenza, una realizzazione più sul rosa.
Tralasciando le critiche più sceme che paragonandoci alle metropoli internazionali urlavano al “niente di nuovo” – come se il Natale lo si potesse inventare quest’anno – avendo letto qua e là di una Vicenza tutta rossa  per Natale speravo in un effetto alla Dario Argento. Immaginavo una città davvero punteggiata di rosso con un cuore pulsante rosso fuoco. Ho visto invece lampioni rossi a metà e qualche effetto rosè in un quadro spampanato.
L’idea di provare con le lucine rosse quest’anno poteva veramente farci dire: Oooooohhh!!!! Farci restare a bocca spalancata come bimbi!
Forse bastava esagerare, concentrare di più il gioco.
Certo preferisco questo rosa sbiadito, questo tentativo riuscito a metà che le solite lucine bianche che come bambini aspetteremo di vedere di nuovo l’anno prossimo.

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