fbpx

Articoli

parla con la tua voce

Scrivere non serve a niente.
Se scrivi sempre le solite cose, quelle che scrivono tutti, è chiaro che scrivere non serve a niente.
Niente frasi complicate, paroloni difficili, filosofie inutili.
Non puoi vendere i tuoi prodotti, le tue idee, i tuoi servizi, le tue emozioni, senza far la fatica di raccontarli in un modo semplice così che anche i bambini possano capirli.
I tuoi prodotti sono unici come te.
Scopri in cosa ti distingui. Parla con la tua voce senza fare il verso a questo o a quello. Mostrati per come sei e prova a migliorarti percorrendo la tua strada.
Non è semplice e non ci si impiega un giorno. Si sbaglia in continuazione.
Io quando mi accorgo di aver fatto una scemenza raddrizzo il tiro, correggo, e mi incazzo con me stesso. Ma meglio così! Molto meglio che non vedere mai i miei errori.
Inizia a scrivere e a parlare del tuo lavoro come di una cosa concreta, che si tocca, che si mangia.
Cerca il tuo pubblico.

Bianco e Nero obbligatorio

Bella la Corporate Identity

giusto che tu sia rigoroso con la tua Grafica Istituzionale, ma ci sono occasioni in cui, per essere visibile, devi cambiare e aver a portata di mano soluzioni alternative.

Qualunque forma abbiano il tuo logo e la tua immagine aziendale è importante avere a disposizione le forme giuste per affrontare situazioni diverse.

Grandi insegne su edifici aziendali, cartelli stradali, apparizioni video, eventi, shopper…  Quando comunichi con chi ti guarda da lontano o quando hai pochi secondi per mostrarti, è necessario eliminare il superfuo e andare al sodo.

Tra tutte le opzioni creative a disposizione, portare tutto in bianco e nero, è quella indispensabile, da tenere sempre a portata di mano.

Qualsiasi siano i tratti e i valori distintivi della tua immagine aziendale sarà sempre possibile tradurli in bianco e nero.

Spesso non si può fare altrimenti.

Anche Pantone quando è necessario lo fa.

Predisponi il tuo logo e tutti i materiali necessari per comunicare anche in bianco e nero.

In modo semplice, chiaro, leggibile… originale e bello.

#biancoenero #black #white #blackandwhite #corporateidentity #identitàaziendale #visibilità #brandstrategy #artdirection #graphicdesign #packaging #exhibitiondesign

La creatività è fare

La creatività è fare, disegnare, scrivere… correre.
Se si vuole realizzare qualcosa bisogna iniziare a farlo. Sembra scontato ma non lo è. Se voglio disegnare un tavolo devo prendere carta e matita e iniziare a disegnare. Se voglio scrivere un romanzo e molto più semplicemente un post sul mio blog devo iniziare a scrivere. Se voglio correre una maratona devo mettermi un paio di scarpe da corsa e uscire a correre. Subito! Adesso!

I progetti sono fatti anche di tante altre cose, di ricerche, di analisi, di riflessioni, di momenti di stasi. Benissimo, ma senza muovere i piedi non si va da nessuna parte.

È molto probabile che all’inizio sbaglierò, non sarò subito soddisfatto. Ma è su quei primi errori che costruirò tutto. Le prime righe di matita che tiro su un foglio servono solo a sporcare il foglio, a farmi capire che dentro la matita c’è qualcosa e che prima o poi verrà fuori se continuerò ad usarla. Se scrivo qualcosa è probabile che di lí a poco cancellerò, aggiungerò, cambierò qualcosa o tutto. Potrò farlo perché ho iniziato a scrivere. Potrò migliorare il mio disegno perché ho iniziato a tirar segni su un foglio. Potrò arrivare in fondo alla mia maratona perché stasera sono uscito sotto l’acqua a correre 7 stupidissimi chilometri alla velocità di un bradipo narcotizzato.

La creatività è fare. È molto più fare che perdersi in attese contemplative di improbabili epifanie. La creatività è allenamento tale e quale alla performance sportiva. Per questo, e per tante altre cose, penso che sport e creatività siano così simili, specialmente gli sport di resistenza, corsa, ciclismo, nuoto, sci di fondo… L’endurance sport aiuta a gestire l’ansia, svuota la mente, mette ordine, insegna a gestire il flusso dei pensieri.
Per questo tante volte chiudo il computer, metto giù la matita, i pennelli e…
Vado a correre!

qualcosa di vero

Raccontare con efficacia l’azienda e i suoi progetti vuol dire essere credibili, veri.
Le parole devono mostrare le forme, sottolineare le fotografie, rendere chiari i percorsi progettuali.
La sedia sinuosa, la collana trasformista, la mantella luminescente, la bottiglia leggera…  Storie di idee, di persone, di materiali, di scarabocchi e soprattutto… di tentativi inutili, di sbagli, di casualità.
Per raccontare la storia di un’azienda, lo sviluppo di un’idea che diventa progetto e si materializza in qualcosa che si può toccare bisogna cercare parole vere, mostrarci per quello che siamo.
Facciamola finita con le frasi fatte, con le parole che a furia di essere ripetute non vogliono dire più niente, parole e frasi che si sgonfiano come vecchi palloncini.
I nostri prodotti esclusivi… flop
Dal lontano 1995 abbiamo sempre cercato… flop
Lavoriamo da sempre con passione… flop!
La ricerca del mood… flop!
L’essenza del design… flop!
Non si tratta di scrivere o parlare in modo più o meno semplice.
Per  raccontare i progetti bisogna avere il coraggio della verità, di raccontare le mani sporche e i tentativi sbagliati, i materiali rovinati, i confronti duri, le liti, gli amori, i tradimenti.
Bisogna cercare parole vere, che funzionino come macchine emozionanti, ma attenzione è un attimo e… flop!
La retorica a buon mercato ci aspetta tutti, esserne consapevoli è un buon punto di partenza.

Vi prego. Qualcosa in più della solita retorica, della solità banalità, della solita chiacchiera. Qualcosa di vero.
(Fabrizio Caramagna)

l’immagine dei luoghi del lavoro

Sempre a proposito di Corporate Identity, anche i luoghi del nostro lavoro dovrebbero portare i segni che ci appartengono.
Ovvio che non tutti possono permettersi archistar e spese importanti ma varrebbe sempre la pena considerare il luogo dove svolgiamo la nostra attività come il primo biglietto da visita che mostriamo. Pensiamo anche solo alla targa, all’insegna, grande o piccola che sia. All’ingresso, ai luoghi di rappresentanza, sala riunioni, showroom.
Qualche idea.
– Ordine, semplicità, pochi segni inequivocabili che dicano quello che siamo.
– La corporate identity non può dimenticare l’edificio che mostra chi siamo. Ripeto, se non è un edificio importante sarà piccolo, magari sarà solo un muro, una vetrina, un cancello, una porta, la targhetta del campanello… facciamo vedere che teniamo ai dettagli.
– Quasi sempre val la pena togliere anzichè aggiungere. Spesso funziona ripulire da tutto e concentrare l’attenzione su di un solo elemento. Una grande immagine, una scultura, il logo 3d, un videowall, un quadro, una scritta.
– Facciamo attenzione ai colori, anche qui meglio ridurre che abbondare.
– Non sempre materiali costosi sono sinonimo di eleganza.
– L’illuminazione gioca un ruolo essenziale nel mostrare cura e stile. Dal taglio delle aperture all’illuminazione generale. Anche le luci mostrano quello che pensiamo.
Alla fine la cosa più importante è porsi la questione e tener presente che le risposte sono sempre molte di più di quello che in prima battuta pensiamo.

Disegna il tuo campo di gioco

Dico sempre che il cliente fa metà del mio lavoro.
Una delle prime cose che gli tocca fare è piantare i paletti del campo dove io posso lavorare.
Mettere i limiti.
Perché la creativitá senza limiti è peggio di una prigione, si gira in tondo senza andare da nessuna parte.
Quando lavoro all’immagine di un’azienda, alla sua identità e a tutto ciò che ne fa parte… a un nuovo prodotto, a un logo, a un catalogo, a un sito internet, a uno stand…  a una qualsiasi delle tante attività che investono la sfera creativa all’interno di un’impresa sono contento quando l’imprenditore mi dice fa quello che vuoi ma questo, questo e quest’altro no, non si può fare. Magari non mi convince e si discute ma è una bella base di partenza.

Ho bisogno di conoscere tutto… tecnologie, prodotti, dimensioni, materiali… clienti, concorrenti, aspirazioni, eventi che ancora si ricordano, vecchi progetti finiti male, exploit e routine…
Le tue indicazioni sono un faro per la mia creatività.

La creatività senza limiti è come un’azienda senza dirigenza, senza padroni.
Per questo prima di partire e dar la briglia all’immaginazione bisogna ragionare insieme.

Dimmi quello che hai in mente. Quello che ti piace e quello che proprio non digerisci.
Insieme aggiusteremo il tiro e capiremo qual’è l’area giusta, delimiteremo il campo per giocarci la nostra partita.
Perchè anche per decidere di buttare la palla in tribuna bisogna sapere dov’è il nostro campo.

Portfolio

× Contattami